Gli ETF (Exchange Traded Funds) tematici sono fondi negoziati in borsa che investono in aziende legate a un tema specifico, come l’intelligenza artificiale, la robotica, le energie rinnovabili o il settore biotech. A differenza degli ETF tradizionali, che replicano indici ampi e diversificati come l’S&P 500 o l’MSCI World, gli ETF tematici selezionano titoli appartenenti a un settore emergente o innovativo, offrendo agli investitori l’opportunità di capitalizzare su trend di lungo periodo.

Negli ultimi anni, questi strumenti hanno guadagnato grande popolarità tra gli investitori retail, attratti dalla possibilità di investire in megatrend globali. Tuttavia, oltre ai vantaggi potenziali, gli ETF tematici presentano anche alcune criticità, come costi di gestione elevati e una maggiore volatilità rispetto agli ETF tradizionali.

Perché gli ETF Tematici Sono Interessanti?

Gli ETF tematici sono particolarmente attraenti per gli investitori che vogliono puntare su settori ad alta crescita senza dover selezionare singolarmente le aziende in cui investire. Permettono di ottenere un’esposizione diversificata all’interno di un trend di mercato specifico, riducendo il rischio rispetto a investire su una singola azienda.

Uno degli esempi più noti di successo in questo campo è ARK Invest, la società di gestione fondata da Cathie Wood, famosa per i suoi ETF focalizzati su tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, la robotica e la biotecnologia. L’ARK Innovation ETF (ARKK), per esempio, ha registrato rendimenti straordinari tra il 2019 e il 2021, attirando miliardi di dollari di investimenti.

Altri ETF tematici di rilievo includono:

  • iShares Global Clean Energy ETF (ICLN): focalizzato sulle energie rinnovabili.
  • Global X Robotics & Artificial Intelligence ETF (BOTZ): investe in aziende di intelligenza artificiale e robotica.
  • VanEck Vectors Video Gaming and eSports ETF (ESPO): incentrato sul settore dei videogiochi e degli eSports.

L’attrattiva principale di questi ETF è la possibilità di investire in settori che potrebbero avere tassi di crescita esponenziali nei prossimi decenni, cavalcando l’onda dell’innovazione.

Il Problema dei Costi Elevati

Uno degli aspetti meno discussi degli ETF tematici è il costo della gestione. A differenza degli ETF su indici ampi, che spesso hanno costi di gestione molto bassi, gli ETF tematici applicano TER (Total Expense Ratio) più elevati, che possono incidere significativamente sui rendimenti nel lungo periodo.

Ad esempio, un ETF molto diffuso come l’ARK Innovation ETF (ARKK) ha un TER dello 0,75%, mentre il Global X Robotics & AI ETF (BOTZ) applica una commissione dello 0,68%. Anche il VanEck Vectors Video Gaming ETF (ESPO), con un TER dello 0,55%, presenta costi ben più alti rispetto a un classico ETF su indici ampi. Esistono anche ETF tematici con costi ancora più elevati: alcuni strumenti arrivano a 1-2% di TER, come il Global X Genomics & Biotechnology ETF (GNOM).

Se confrontiamo questi valori con gli ETF tradizionali, la differenza è evidente. Un ETF globale diversificato come l’iShares Core MSCI World ETF ha un TER dello 0,20%, mentre il Vanguard S&P 500 ETF si attesta addirittura sullo 0,07%.

Nel lungo periodo, questa differenza può avere un impatto notevole sui rendimenti netti per l’investitore. Ad esempio, un ETF con un TER dell’1,00% costerà 10 volte di più rispetto a un ETF sull’S&P 500 con un TER dello 0,10%. Se si investono 50’000 euro, dopo 10 anni, questa differenza potrebbe tradursi in migliaia di euro di costi aggiuntivi.

Inoltre, molti ETF tematici subiscono una forte rotazione dei titoli in portafoglio, il che può comportare ulteriori costi di transazione e un maggiore impatto fiscale rispetto agli ETF tradizionali.

Analizzare le Singole Aziende Come Alternativa

Per gli investitori che sono interessati a un settore specifico, un’alternativa agli ETF tematici potrebbe essere l’analisi delle singole aziende che compongono l’ETF, selezionando direttamente i titoli più promettenti. Questo approccio consente di evitare i costi di gestione elevati e di avere un maggiore controllo sul proprio portafoglio.

Ad esempio, invece di acquistare un ETF sulla robotica come il BOTZ, si potrebbe analizzare e investire direttamente in aziende leader del settore come Nvidia, Intuitive Surgical o ABB. Allo stesso modo, chi è interessato all’energia pulita potrebbe valutare società come NextEra Energy, Enphase Energy o First Solar.

Un vantaggio significativo di questa strategia è il risparmio sui costi di gestione, evitando il TER degli ETF e riducendo così l’impatto delle commissioni sul rendimento complessivo. Inoltre, permette di avere un maggiore controllo sulle scelte di investimento, selezionando aziende con fondamentali solidi e prospettive di crescita interessanti. Questo approccio consente anche di costruire un portafoglio personalizzato, diversificando tra più settori innovativi senza dover necessariamente affidarsi a un ETF.

Ovviamente, investire in singole aziende richiede più ricerca e un monitoraggio costante del mercato. Tuttavia, per chi ha le competenze o il supporto di un professionista, può rivelarsi una strategia più efficiente e redditizia nel lungo periodo. Come consulente finanziario, seguendo quotidianamente i mercati, posso valutare con te l’inserimento di singoli titoli qualora si presentino opportunità interessanti, sempre nel rispetto del tuo profilo di rischio e degli obiettivi di investimento.

 

Tutti i contenuti dell’articolo hanno scopo informativo e didattico, pertanto non sono in alcun modo da intendersi come consigli finanziari.